domenica 24 settembre 2017

venerdì 22 settembre 2017

Dannato Malloppo!: il contesto storico.

Washington, aprile 1854. Il Senato degli Stati Uniti d'America ratifica l'acquisizione dal Messico delle novecentottanta miglia quadrate acquistate tramite l'intermediazione del Ministro Plenipotenziario James Gadsen il 24 giugno 1853. I nuovi territori sono evidentemente di matrice latino-americana, oltre che selvaggi e inospitali: sono, infatti, tangibili le sacche di resistenza da parte delle tribù native dei Pueblo, dei Navajo e degli Apache. Nonostante ciò, costituiscono la nuova frontiera, un'opportunità per molti: per chi vuole farne un nuovo corridoio per scambi commerciali, per i costruttori di grandi infrastrutture, per i coloni, per gli uomini di affari... e per quelli di malaffare.
Dannato Malloppo! È un romanzo ambientato in quei luoghi e in quel periodo. Quindi, negli anni successivi alla Guerra del Messico e antecedenti quella di Secessione. Un'epoca stimolante in quanto foriera di tanti cambiamenti che avrebbero mutato per sempre la fisionomia politico-sociale degli Stati Uniti. Si cominciava a parlare di progresso, il cui simbolo principale era via ferrata. Emergevano i primi segnali delle problematiche sociali legate all'inevitabile processo che, nel corso dei decenni a seguire, avrebbe portato alla costituzione di una vera società multietnica; mentre, in numerosi ambienti colti, e non solo, lo schiavismo veniva messo in discussione. Dal punto di vista tecnologico, la retrocarica, che ha spadroneggiato nelle produzioni cinematografiche, non era ancora diffusa a livello commerciale, anche se già esistente; mentre tra gli esplosivi alternativi alla polvere da sparo, l'avvento della nitroglicerina era lungi dal divenire.

Insomma, un selvaggio West... particolarmente selvaggio.
Nelle illustrazioni James Gadsen e i territori dell'acquisto Gadsen.
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domenica 17 settembre 2017

Dannato Malloppo!: approfondimento storico.


Alcune scene del romanzo sono ambientate a Mexican Springs nel 1856. Non si tratta di un luogo fittizio ma di un villaggio che è veramente esistito. Sito nella Contea di Hindalgo, a sud ovest del New Mexico, è ora un villaggio fantasma, spesso meta di turisti.
Il luogo è caratterizzato dalla presenza di una polla d'acqua che favorì l'insediamento di una tribù di Apache, successivamente furono i messicani a colonizzare quel luogo. Dopo l'acquisto Gadsen, il sito entrò a far parte del Territorio del New Mexico e nel 1858 divenne operativa una stazione di ristoro lungo la linea tra St. Luis e S. Francisco. La Guerra di Secessione interruppe il servizio e Mexican Springs divenne un forte delle truppe dell'Unione. Al termine del conflitto, John Eversen in rappresentanza della National Mail and Transportation Company ripristinò il servizio di stazione di ristoro e vi stabilì un centro di smistamento della posta. Contestualmente, il nome del sito fu cambiato in Grant, in onore del Generale dell'Unione. Nelle vicine Pyramids Mountains furono trovate diverse pepite d'argento. Pertanto, fiutando l'affare, William C. Ralston, fondatore della Bank of California, acquisì quei territori e il sito cambiò nuovamente nome in Ralston City. Per l'arrivo dei minatori la popolazione ebbe un incremento esponenziale fino ad arrivare ai tremila abitanti. Purtroppo, la resa delle miniere fu molto al di sotto delle aspettative, così Ralston indirizzò i suoi investimenti altrove. Di conseguenze Ralston City si spopolò quasi completamente. Nel 1870, la Shakespeare Mining Company fece degli investimenti sul sito e diede nuova linfa alle attività di estrazione. La città assunse il nome di Shakespeare. Nel 1929 le miniere furono definitivamente abbandonate e il paese divenne deserto. Ora, la città fantasma di Shakespeare appartiene a un ranch privato. In essa permangono la Butterfield Station – Grant's House costruita nel 1858, il Grant Saloon, lo Stafford Hotel, la Old Mail Station, il General Merchandise, il Powder Magazine, il Mine Superintender House e soprattutto il suggestivo cimitero. Sebbene, le sepolture con iscrizioni siano successive al 1870, il camposanto esiste sin dai primi anni cinquanta: così, nel capitolo Anime senza un nome, l'ho immaginato spoglio e con lapidi anonime.